Twitter: strategia o grandeur?

Cosa aspettarsi dall’immediato futuro di Twitter?
Il CEO Dick Costolo lo ha detto forte e chiaro: grazie alle nuove iniziative, che puntano a incrementare la userbase che ultimamente cresce con difficoltà, il social media raggiungerà gli obiettivi di business che fanno parte della strategia aziendale.
Durante la Goldman Sachs Technology and Internet Conference di San Francisco, Costolo ha sottolineato che le nuove feature rendono Twitter più competitivo, e più appetibile per i 288 milioni di utenti mensili che usano la piattaforma quotidianamente.
A fine gennaio, ad esempio, è stata introdotta la possibilità dei messaggi privati di gruppo (Whatsapp docet), integrando la “user experience” con un pezzo finora mancante. Il Super Bowl ha rappresentato, da questo punto di vita, il primo grande esperimento per la nuova funzione.
Un altro punto di forza è, secondo Costolo, il kit per software developer: lo scorso ottobre è arrivato Fabric, una piattaforma che facilita la creazione di nuovi prodotti da parte degli sviluppatori mobile.
Anche la strategia video di Twitter non è da meno. È stato appena acquisito Niche, un servizio che connette i brand e gli investitori con i creatori di contenuti – soprattutto mobile – come, ad esempio, gli utenti più esperti di Vine. L’obiettivo è competere con Facebook anche nella costruzione di un vero e proprio ecosistema video, che permetta di raccontare storie e rimanere connessi senza uscire dal social media di microblogging.
Se Costolo & co. hanno davvero in mente una strategia, o se si tratta semplicemente di un’esibizione di potenza, di una grandeur fatta di tentativi non-coerenti per attirare il pubblico, si scoprirà presto.